TITOLO | Piccolo Mondo (Small World) |
NAZIONE | Italia |
ANNO | 2023 |
REGISTA | Cinzia Canneri |
DURATA | 53′ 07″ |
FORMATO | Digital |
SUONO | Francesco Gatti e Nicola Piovanello |
MONTAGGIO | Francesco Ciarapica |
SCENEGGIATURA | Cinzia Canneri |
PRODUZIONE | Gattopicchio, Kansassìti e Mediateca Digitale della Maremma |
Le eterne premesse del fascismo mi pare di ravvisarle appunto nell’essere provinciali (…). Non si può combattere il fascismo senza identificarlo con la nostra parte stupida, meschina, velleitaria, una parte che non ha partito politico (…), perché quella parte sta dentro ciascuno di noi. Federico Fellini
Small World è il nome di un ristorante in stile palafitta costruito negli anni '60 in un piccolo paese sulla costa toscana del Mar Tirreno chiamato Follonica. Il ristorante è stato costruito seguendo il mito capitalista americano basato sulla cementificazione sfrenata negli anni del boom economico. Gli agglomerati di grandi edifici, fabbriche e spazi turistici della città sono diventati l’emblema di una popolazione unificata, standardizzata e massificata che non accoglie la diversità.
In questa cittadina costiera è nato il movimento di protesta chiamato L’Onda per impedire l’iniziativa del Comune di assegnare tre ettari di terreno, completamente dotati di allacci idrici ed energetici, a due famiglie rom.
Il movimento è stato fondato dal leader del gruppo Dario Piermaria, che ha raccolto 13.000 iscritti principalmente attraverso Facebook. Il movimento innesca un fenomeno e si reclama una “italianità” che va difesa e rispettata. Dario, cresciuto da una famiglia comunista negli anni '70, eredita gli errori di una classe politica, che, pur mossa da ideali di democrazia e uguaglianza, si è poi imbattuta nella corruzione capitalista, colpevole di rendere orfane le generazioni future.
Poi c'è Fabio che, pur non sostenendo alcuna ideologia particolare, è avvolto da un'ignoranza derivante da una povera educazione fatta di frasi rubate allo scrittore Fabio Volo.
Infatti, sono proprio le vite di Dario, Fabio e dei rom in una città che non restano sullo sfondo, ma che dettano la punteggiatura dei significati del nostro film, a formulare la domanda implicitamente ambigua: dove finiscono le premesse? da dove viene il fascismo?
Del resto, l'ambivalenza della domanda conduce a una risposta che conferma l'inafferrabilità del bene sociale espresso anche dalla figura dell'anziano maestro, affascinante nel suo stile di vita volutamente estroso, tanto da richiamare immagini poetiche poi distrutte dalla crudezza delle sue idee.
Solo i bambini rom, che giocano e piangono in assenza della madre, evocano un'innocenza vicina al bene, ma già segnata dal male.
“Francesca dove sei? Dove sei?" Adrian urla mentre gioca a nascondino con sua sorella. Francesca si ritrova in un futuro in cui la sua storia di bambina e un sogno sono già andati perduti.
REGISTA
Cinzia Canneri
Cinzia Canneri è una fotoreporter che documenta questioni sociali legate allo sfruttamento dei lavoratori, problemi di salute, immigrazione e genere.
Il suo racconto “Women's bodys as battlefieldies” ha ricevuto il premio Camille Lepage al Visa Pour l-Image di Perpignan e il primo posto all'Issue Reporting Stories POYi (Pictures of the Year International) nel 2022. Invece, il suo progetto “Like two Wings ” sulle vittime dell’amianto ha ricevuto un premio per l’eccellenza al POYi in Science and Natural History Picture Story nel 2016 e il primo posto come Miglior Portfolio all’Umbria World Fest Award nel 2019.
Ha pubblicato su riviste internazionali come Lens New York Times, Days Japan, 6mois, XLsemanal, Aftenposten, Internazionale, Mind e Open Migration. È inoltre direttrice artistica della fotografia del Festival FolloWme social art di Follonica (Toscana).
Negli ultimi anni, il suo interesse si è esteso al cinema documentario e ha realizzato un film su un episodio di razzismo avvenuto nella sua città natale. Un progetto che analizzava le dinamiche sociali del razzismo attraverso un racconto intimo delle persone e della città stessa.