MIGLIOR DOCUMENTARIO INTERNAZIONALE 2022
TITOLO | Radiograph of a family |
NAZIONE | Norway / Iran / Switzerland |
ANNO | 2020 |
REGISTA | Firouzeh Khosrovani |
DURATA | 82′ 00″ |
FORMATO | Digital |
SUONO | Ensieh Maliki, Hugo Ekornes |
MONTAGGIO | Farahnaz Sharifi, Rainer Maria Trinkler |
SCENEGGIATURA | Firouzeh Khosrovani |
PRODUZIONE | Antipode Films |
Il film ripercorre la storia familiare della regista. Firouzeh Khosrovani, figlia di padre laico e madre musulmana praticante, è il prodotto del conflitto tra laicità e ideologia islamica in Iran.
La relazione dei suoi genitori attraversa molti decenni: dall’era dello Scià alla Rivoluzione Islamica, passando attraverso la guerra Iran-Iraq, fino ai giorni nostri. Nella sua famiglia, come in tante altre, gli effetti della rivoluzione islamica hanno influito su ogni aspetto della quotidianità.
Mentre il padre continua ad ascoltare Bach, la madre si dedica all’attivismo religioso, eliminando da casa le carte da gioco e le foto di donne senza hijab.
Attraverso fotografie, lettere e voci dal passato, la regista racconta la sua infanzia, la storia di una famiglia divisa e di una figlia combattuta.
La sua storia privata diventa metafora dei cambiamenti della società iraniana negli ultimi quarant’anni.
MOTIVAZIONE
Per essere riuscito attraverso un racconto autobiografico ad aprire una finestra sulla storia iraniana e a mostrare le contraddizioni di un mondo diviso. Per la capacità di spiazzare semanticamente la lettura di certe immagini stereotipiche. Un vivido esempio di come il personale è politico: attraverso l’esperienza personale riusciamo a entrare nella Storia, con la S maiuscola. Un film che abbraccia la complessità delle vite dei protagonisti mostrandoci le ragioni dell’uno e dell’altra. Poetico, intenso, non didascalico, RADIOGRAPH OF A FAMILY vince il premio come miglior film straniero.
REGISTA
Firouzeh Khosrovani
Firouzeh Khosrovani. Nata a Teheran, Firouzeh Khosrovani si è stabilita in Italia per proseguire gli studi artistici presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo la laurea nel 2002 è tornata in Iran e ha conseguito il Master in Giornalismo. Attualmente vive tra Teheran e Roma. Il suo film d'esordio, Life Train (2004), è un documentario sulla terapia "ludica" fornita ai bambini traumatizzati dal terremoto di Bam.
Nel 2007 ha diretto Rough Cut, un film sui manichini di plastica mutilati nelle vetrine dei negozi di Teheran, che ha vinto 13 premi in festival cinematografici internazionali. Il suo ultimo lavoro, Fest of Duty, segue due ragazze adolescenti mentre passano all'età adulta, otto anni dopo il loro Fest of Duty ufficiale. Il film ha vinto il premio OXFAM all'IDFA nel 2014.