Menzione speciale
TITOLO | Where Olive Trees Weep |
NAZIONE | USA, Palestine, Israel |
ANNO | 2024 |
REGISTA | Zaya and Maurizio Benazzo |
DURATA | 1h 43′ |
FORMATO | Digital |
SUONO | Gabe Knox |
MONTAGGIO | Finley MacNeil |
MUSICA | Armand Amar |
Where Olive Trees Weep offre una finestra bruciante sulle lotte e la resilienza del popolo palestinese sotto l'occupazione israeliana. Esplora temi di perdita, trauma e ricerca di giustizia.
Seguiamo, tra gli altri, la giornalista e terapeuta palestinese Ashira Darwish, l'attivista di base Ahed Tamimi e la giornalista israeliana Amira Hass. Assistiamo al lavoro di guarigione del trauma svolto dal dott. Gabor Maté per un gruppo di donne torturate nelle prigioni israeliane.
I paesaggi antichi portano profonde cicatrici, avendo assistito alla brutale realtà della confisca delle terre ancestrali, delle espulsioni, della prigionia, delle demolizioni di case, della privazione dell'acqua e della negazione dei diritti umani fondamentali. Eppure, attraverso il velo dell'oppressione, intravediamo la resilienza, radici profonde che hanno portato il popolo palestinese attraverso decenni di oscurità e vite distrutte.
Questo viaggio emotivo mette a nudo l'umanità degli oppressi, affrontando al contempo la domanda: cosa rende l'oppressore così spietatamente cieco alla propria crudeltà?
Motivazioni della giuria
La giuria assegna una menzione speciale a Where Olive Treep per la sua potente prospettiva femminista sul conflitto israelo-palestinese. Mettendo in primo piano le voci di donne palestinesi incredibilmente coraggiose, che continuano a resistere nonostante debbano affrontare sfide immense. Offre uno sguardo chiaro e penetrante sulle lotte storiche e attuali dei palestinesi, mostrando la dura realtà della vita sotto occupazione.
Piuttosto che presentare una visione “equilibrata”, il film amplifica le storie degli oppressi, dando voce a coloro che sono spesso ignorati o messi a tacere.
Questo film tempestivo fornisce un contesto prezioso e una visione del ciclo del trauma, con testimonianze appassionate che spingono gli spettatori ad agire contro le atrocità di Gaza. Con un montaggio e una narrazione eccellenti, Where Olive Trees Weep intreccia storie personali in una narrazione coesa, approfondendo la nostra comprensione del conflitto e del suo profondo tributo umano. È un potente appello alla giustizia e all'azione.
REGISTA
Zaya e Maurizio Benazzo
Zaya Benazzo è una regista bulgara con lauree in ingegneria, scienze ambientali e cinema. Per molti anni ha lavorato come attivista ambientale in Olanda e Bulgaria e in seguito ha prodotto e diretto diversi documentari pluripremiati in Europa e negli Stati Uniti.
Maurizio Benazzo è cresciuto in Italia e nel 1984 è arrivato negli Stati Uniti su una barca a vela di novantotto anni. Ha iniziato a lavorare come attore, modello e regista, ma la sua sete di conoscenza è stata soddisfatta solo nel 2001, quando ha incontrato I Am That, l'opera fondamentale di Sri Nisargadatta Maharaj, mentre era in India a girare il pluripremiato documentario Short Cut to Nirvana.
Maurizio e Zaya hanno unito le loro passioni di una vita per la scienza e il misticismo quando si sono incontrati nel 2007, e il loro primo progetto insieme è stato girare il documentario Rays of the Absolute sulla vita e gli insegnamenti di Sri Nisargadatta Maharaj. Questo progetto ha dato il via al loro successivo livello di creazione e collaborazione: SAND, una comunità globale ispirata alle tradizioni di saggezza senza tempo, informata dalla scienza moderna e fondata sull'esperienza diretta. Nel 2018 hanno incontrato Gabor Mate e hanno deciso di girare un film su di lui che ha portato all'acclamato "The Wisdom Of Trauma"
Vivono, lavorano e si divertono nelle terre ancestrali non cedute dei Coast Miwok e dei Southern Pomo, a Sebastopol, in California.